Una parola che brucia come fiaccola – Parte 1

Credere, in qualche maniera presuppone una parola che precede l’atto stesso dell’affidamento. Noi cristiani infatti ci fidiamo della promessa di Gesù. E’ in base alla sua promessa che noi partecipiamo alla vita della chiesa che si affida alla sua parola, la medita e cerca di attuarla nella concretezza della storia. L’ascolto e la meditazione della parola di Gesù hanno sempre ricoperto un ruolo importante nella storia della chiesa, fin dalle sue origini. Basterebbe pensare ai padri della chiesa dei primi secoli; essi hanno posto tutta la loro vita a servizio dell’ascolto e della trasmissione della parola di Dio. Recentemente, nella nostra diocesi milanese, il Card. Carlo Maria Martini ha posto l’accento in modo importante su questo argomento, introducendo molte persone alla preghiera di ascolto. Certo non possiamo dire che la lettura della parola di Dio sia semplice, e spesso letture superficiali o affrettate non aiutano un buon percorso di ascolto. E’ necessario mettersi in ascolto della parola con umiltà e attenzione, maturando nel tempo competenze che ci aiutino a comprendere e a non travisare il messaggio che giunge dalla parola stessa.
Noi però oggi vogliamo sottolineare come questa parola pronunciata da Dio abbia bisogno della parola di uomini e donne coraggiosi per essere annunciata. Se leggiamo la bibbia, ci accorgiamo di come Dio abbia sempre chiesto la collaborazione dell’uomo per compiere le sue opere. La scelta di Dio inoltre non cade mai sui migliori e su quelli che appaiono grandi agli occhi degli uomini. Egli sceglie sempre i piccoli, gli inetti, coloro che la sapienza di questo mondo giudicherebbe incapaci e inutili, per compiere grandi opere.
Così è anche per l’annuncio del vangelo. Nessuno di noi può sentirsi escluso dalla missione di annunciare la parola del Signore e nessuno può accampare la scusa di non essere all’altezza. Siamo chiamati ad annunciare una parola che non è nostra ma ci è affidata.
Il libro del Siracide ci presenta così la figura di Elia, uno dei tanti profeti che sono stati chiamati ad annunciare la parola del Signore: “Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola” (Sir 48,1). Il profeta Elia è presentato come colui che annuncia in maniera appassionata una parola che prima è bruciata dentro di lui. Egli è stato prima destinatario della parola di Dio e poi annunciatore. Solo chi ha gustato fino in fondo la bellezza dell’esperienza cristiana può diventare in effetti testimone credibile della parola che annuncia. La parola annunciata da Elia ardeva come fiaccola proprio perché egli prima ne aveva compreso il senso più recondito.

di don Lorenzo Stefan