5° anniversario della Comunità Pastorale

Celebrare un anniversario è sempre un’occasione preziosa per riconsiderare il punto di partenzarendere grazie per il percorso compiuto e ipotizzare nuovi sentieri per il futuro.

              Il 3 novembre 2019 è iniziato ufficialmente questo percorso di comunità pastorale. In realtà esso era già iniziato in maniera lodevole e gioiosa grazie all’operato di don Achille Fumagalli che “di fatto” aveva già riunito i due oratori e ne aveva fatto una sola entità dislocata su due sedi. Cinque anni fa è iniziato anche il percorso di collaborazione e di comunione per quanto riguarda tutte le altre iniziative che animano le nostre parrocchie di Cesate. Si è cercato in questi anni, da una parte di non snaturare l’identità delle singole parrocchie e dall’altra di porre in essere momenti di comunione sempre più forti. Evidentemente, svolgendo questo lavoro di equilibrio si sono incontrate delle gioie e delle fatiche, delle persone che hanno compreso e collaborato e altri che non hanno compreso e si sono lamentati. Ogni cammino porta in sé queste possibilità e ne prendiamo atto. In realtà, mettendomi in ascolto delle altre esperienze similari sul territorio del nostro decanato, devo dire che il nostro percorso è iniziato bene e procede meglio di quanto si possa pensare. Tutti sappiamo che il nostro punto di partenza non era privilegiato, anzi abbastanza complicato, considerando la storia delle due parrocchie. Ciò nonostante il cammino percorso è stato positivo e diventa ora promettente.

Credo sia questo un momento opportuno per rendere grazie anzitutto al Signore per averci chiamato a compiere un tragitto di comunione. Il vangelo ci dice che “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20) e che Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). Questo itinerario ha quindi a che fare primariamente con la nostra fede ed è il segno tangibile del nostro credere. La vita della comunità pastorale è intrinsecamente legata alla vita di fede di ciascuno di noi ed è l’espressione della qualità del nostro credere.

E’ doveroso rendere grazie anche a tutti coloro che con entusiasmo e desiderio hanno collaborato e collaborano per percorrere questa via. Sacerdoti e laici insieme hanno dedicato il loro tempo e le loro energie per favorire questo percorso. Un pensiero particolare è rivolto a don Angelo Gornati che con noi ha iniziato questo itinerario e che ora ci protegge dal cielo. Mi sento in dovere a nome di tutti di ringraziare soprattutto coloro che in modo positivo, intelligente e non nostalgico hanno contribuito attraverso l’impegno personale e consigli a costruire il sentiero sul quale ci siamo incamminati.

Ora è il momento di consolidare alcune scelte e di continuare il percorso che nei prossimi tempi ci vedrà affrontare sfide importanti. Personalmente devo dire che non mi spaventano mai le sfide, nella misura in cui queste vengono affrontate con la sapienza del vangelo e in comunione. La comunione ecclesiale non è mai frutto di una maggioranza totale dei consensi, piuttosto essa è sintesi di posizioni diverse che cercano una “via praticabile” per il bene dell’intera comunità senza dover difendere giardini privati. Invochiamo su ciascuno di noi la sapienza del vangelo, perché possiamo contribuire in prima persona alla costruzione di una comunità che non ha, e non vuole avere, il sapore nostalgico del passato, ma che consapevole delle proprie radici osa alzare lo sguardo verso il domani. Vivere l’esperienza della fede e testimoniarla nell’amore fraterno è l’unica cosa che il Signore ci chiede vivere, ed è un’esperienza meravigliosa.

di Don Lorenzo Stefan

Parola di don

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