Avvento 2019
Inizia il tempo dell’Avvento, tempo che ci ricorda la venuta di Dio nella storia 2000 anni fa e tempo che alimenta in noi la speranza che nasce dall’attesa del suo ritorno alla fine dei tempi. Il credente è anzitutto un “pellegrino”, uno che non ha una patria sulla terra ma aspira alla comunione con Dio. Davvero la nostra esistenza potrebbe essere molto diversa nella misura in cui imparassimo a interpretare la nostra vita alla luce di questa attesa. L’attesa di Dio non è occasione per vivere nel terrore e nella paura che quel giorno possa arrivare, ma attesa desiderosa di quel momento in cui si incontrerà lo sposo. L’attesa non è il tempo inerme di chi “aspetta e spera”. La nostra vita è invece occasione preziosa per iniziare a vivere qui il vangelo di Gesù che ci prepara all’incontro definitivo che avremo con Lui. Tutto assume una luce nuova.
Nonostante tutti i tentativi di paganizzare il Natale, di svuotarlo del suo significato più profondo e vero, ancora oggi siamo qui a ricordare che Natale è la nascita di Gesù. Sarebbe profondamente scorretto sostituire Gesù nella culla del presepe, sarebbe tradire profondamente il senso più profondo del Natale. Tanti segni belli come le luci e il presepe stanno ad indicare alla nostra memoria l’importanza di quel momento. Da quel giorno il mondo non è più lo stesso perché ha visto l’incarnazione di Dio. Questa è la rivoluzione cristiana che ci porta a vivere le nostre giornate guardando l’altro come un fratello e cercando nei sacramenti e nell’ascolto attento della Parola di Dio le occasioni più importanti per incontrare ancora e sempre il Signore. Conoscendo il Signore e amando i fratelli ci prepariamo allora ad attendere la sua venuta alla fine dei tempi.
Il tempo dell’Avvento si offre a noi allora anzitutto come occasione importante per rinnovare e dare nuova vita alla nostra preghiera. La preghiera personale e comunitaria è il luogo dove coltiviamo la nostra amicizia con il Signore e predisponiamo il nostro cuore a concreti gesti di conversione. Troppe volte quando si pensa alla preghiera si pensa subito alla noia; non sappiamo cosa pensare, cosa dire, come comportarci… Forse dovremmo semplicemente dire che non sappiamo pregare o che non amiamo abbastanza il Signore da desiderare di ascoltare la sua Parola e di godere della sua presenza. Forse in questo Avvento ci viene chiesta l’umiltà di rimetterci a imparare a pregare o a domandare che ci venga insegnata la preghiera. Non mancano momenti di formazione e di preghiera che possono aiutarci in vista di questo Natale. Ecco, il Signore ancora una vota sta alla porta del nostro cuore e bussa. A ciascuno di noi la scelta.