Il nutrimento della Parola di Dio

Iniziamo il tempo forte della quaresima lasciandoci educare in primo luogo dal coltivare due desideri profondi che sono ben espressi dal profeta Isaia e dall’apostolo Paolo.
Scrive Isaia: “bramano la vicinanza di Dio”. Credo che il tempo della quaresima possa essere davvero identificato così, come il tempo in cui far crescere in noi il desiderio di stare vicini a Dio. Si tratta di un tempo di grazia da non sciupare. Ci verranno offerte molte occasioni per incontrare il Signore pur in questi tempi difficili di pandemia. Non possiamo più permetterci la distrazione di chi è attento unicamente alle sue faccende al punto che il Signore ci passa davanti ancora una volta e noi neppure ce ne accorgiamo.
L’apostolo Paolo invece scrive così: “noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne”. Questi tempi di pandemia dovrebbero aver fatto maturare in noi bisogno di valori eterni e di parole significative. La quaresima ci invita a spogliarci dell’uomo vecchio intento a pronunciare frasi colme di luoghi comuni e a concentrare l’attenzione sulle cose che passano. I nostri polmoni hanno bisogno dell’aria pulita di valori eterni e di parole che davvero possano essere illuminanti per il nostro tempo.
Dovremmo però domandarci come coltivare questi due desideri profondi. Il tempo della quaresima di quest’anno ci vedrà impegnati a riflettere sul tema della Parola di Dio, parola che ascolteremo ogni venerdì sera in particolare durante la catechesi degli adulti. Si tratta di un momento comunitario importante di formazione. E’ fondamentale e doveroso che soprattutto le persone che svolgono servizi nella comunità cristiana, maturino le reali motivazioni del loro servizio alla luce della parola. Non è sufficiente “fare alcune cose”, occorre primariamente “essere discepoli di Gesù”.
Il vangelo della prima domenica di quaresima ci conduce nel deserto insieme a Gesù. Ci viene indicata la via della spoliazione, del silenzio, del rientrare in se stessi, del fare chiarezza sulla propria vita per prendere le decisioni migliori. Gesù inizia il suo ministero nutrendosi “di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Ciò che serve per vivere, il nutrimento del nostro esistere, la capacità di interpretare il presente e di prendere decisioni per la nostra vita, lo possiamo trovare nella parola del Signore. La Parola di Dio è “luce sul cammino” e aiuta a vincere anche le tentazioni. E’ bellissimo vedere come Gesù risponda al tentatore citando sempre la parola di Dio. La familiarità con la Parola del Signore ci aiuta a vincere le tentazioni.
Propongo in settimana di compiere questo duplice esercizio. Anzitutto di imparare e ripetere lungo la giornata una frase del vangelo. Può essere il vangelo del giorno che possiamo trovare sul sito www.chiesadimilano.it/letture-rito-ambrosiano oppure sulla comoda App “Liturgia Giovane”. Ripetere lungo la giornata una frase del vangelo può aiutarci a ricordare qual è il vero nutrimento della nostra vita. Il secondo esercizio è quello di provare a compiere qualche scelta motivandola con una frase del vangelo o con un comportamento di Gesù.

di don Lorenzo Stefan

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