Sacra Famiglia don Bosco
liturgia della Chiesa ci chiede di contemplare e prendere come esempio e modello la sacra famiglia di Nazaret. Quanto è importante, ancora oggi, avere dei valori chiari cui tendere anche se spesso nel cammino incontriamo qualche fatica o anche difficoltà più consistenti. Eppure gli imprevisti incontrati nel percorso, non ci dicono che il valore non è più attuale. In realtà esso ancora risplende di luce propria e si staglia all’orizzonte davanti a noi non come un irraggiungibile miraggio ma come un modello da incarnare nell’oggi della storia. Oggi più che mai constatiamo il valore della famiglia come prima e insostituibile cellula della società. Attorno alla famiglia ruotano le esperienze più significative della nostra esistenza: il nascere, l’educare, l’amare, il soffrire, il morire… Difendere e promuovere la famiglia, così come il vangelo ce la presenta, non è quindi solo una questione di principio. Non si difende soltanto un principio ma tutte le sue possibili attuazioni nella nostra esistenza. Ecco allora oggi l’importanza di riconsiderare questo importante tema e di rimetterlo al centro dell’attenzione.
Nelle nostre famiglie oggi potremmo trovare un momento di serenità in cui confrontarci pacatamente sulle direzioni importanti da seguire. Cosa ci sta a cuore? Dove vogliamo andare? Che tipo di famiglia vogliamo diventare? Credo possa essere utile soffermarsi con tranquillità qualche momento a riflettere sul senso del nostro “co-abitare” sotto lo stesso tetto.
Sedici coppie hanno appena iniziato il loro percorso in preparazione alla celebrazione del matrimonio cristiano. Sono proprio loro che ci chiedono di essere guidati in questo meraviglioso, difficile e possibile percorso che li porterà a costituire una nuova famiglia cristiana. I sacerdoti e le coppie guida li accompagnano volentieri e con simpatia in questo cammino e ognuno di noi può sentirsi in dovere di mostrare loro come l’ideale della sacra famiglia di Nazaret è stato incarnato nella propria esistenza.
Inoltre oggi celebriamo la memoria di un grande santo che ha speso la sua vita per educare le giovani generazioni: don Bosco. Proprio nella famiglia siamo chiamati a non arrenderci mai, qualunque siano le condizioni, nell’arte dell’educare. Si tratta di un’arte che richiede pazienza e talvolta anche ingegno, ma soprattutto di un’arte fondamentale per il costituirsi delle famiglie e della società intera. Nessuno deve arrendersi o sottrarsi alla responsabilità educativa che lo investe in prima persona nel momento in cui diventa padre o madre. Don Bosco ci insegna che educare è possibile e che educare è anzitutto “cosa del cuore”. Si tratta di prendere a cuore le giovani generazioni per trasmettere loro il meglio che abbiamo ricevuto e che possiamo, per fornire loro gli strumenti utili per affrontare l’esistenza. Non dobbiamo dare tutto; occorre dare ciò che serve e avere il coraggio di non offrire ciò che è inutile o addirittura appesantisce il cammino. L’oratorio, le scuole dell’infanzia e la parrocchia, vogliono essere un sostegno concreto al desiderio che molti genitori hanno nel cuore: educare i propri figli.
di don Lorenzo Stefan